Si sta parlando molto delle parole del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che alcuni giorni fa ha dichiarato che non avrebbe rifatto lo stadio Maradona, ma piuttosto ne avrebbe costruito uno nuovo a Bagnoli nel giro di tre anni. Eppure, diverso tempo fa, si parlava di ben altra location per trovare la nuova cattedrale sportiva degli Azzurri.
Non è la prima volta che ADL parla dell'idea di creare un nuovo stadio. Nel lontano 2005 ha parlato di Acerra e della zona di Napoli Est tra Barra e San Giovanni a Teduccio, mentre nel 2007 ha menzionato Melito di Napoli e nel 2013 persino Caserta. E per un certo periodo si era discusso sulla realizzazione nella nostra Area Nord.
Nel mese di febbraio del 2007, in occasione del mandato della sindaca Rosa Russo Jervolino, il Comune di Napoli aveva espresso il chiaro intento di costruire il nuovo stadio partenopeo a Miano. L'idea era stata inserita nel progetto per la candidatura dell'Italia a ospitare gli Europei 2012. L'area scelta? Quella tra le caserme Boscariello, Caretto e Bighelli.
L'impianto sarebbe dovuto venire alla luce mediante la tecnica del project financing, ossia tramite un finanziamento a lungo termine i cui proventi sono garantiti dai flussi di cassa dell'attività di gestione. De Laurentiis era pronto a sostenere il Comune per realizzare l'opera, ma solo a condizioni favorevoli per il suo club. Il Napoli avrebbe continuato a giocare a Fuorigrotta per altri tre o quattro anni prima di trasferirsi nello stadio di Miano.
Ad ogni modo, il progetto non andò avanti, anche perché l'Italia non era riuscita ad aggiudicarsi l'organizzazione degli Europei, assegnati poi a Polonia e Ucraina. Inoltre, il governo non diede il via libera per la dismissione delle caserme. Tuttavia, il Napoli ottenne dall'amministrazione comunale un impegno per ristrutturare l'allora Stadio San Paolo.