Le origini della Parrocchia Immacolata a Capodichino partono da molto lontano e sono strettamente collegate alla storia antica della Cappella di San Michele.
Questo edificio religioso fu eretto nel 1615 per volontà del Collegio degli Ebdomadari, e rappresentava un luogo intriso di storia e devozione all'interno della Cattedrale di Napoli. Originariamente, otto membri del Collegio si riunivano annualmente il 29 settembre per celebrare la cerimonia religiosa in questo suggestivo santuario.
La necessità di un sacerdote confessore emerse nel 1744, affinché potesse amministrare i Sacramenti e assistere gli abitanti di Capodichino. La cappella fu designata con la denominazione di "Grancia", al fine di agevolare i fedeli delle circostanti parrocchie di San Pietro a Patierno, Secondigliano e dei Santi Giovanni e Paolo.
Purtroppo, nel 1813, la cappella fu demolita per la sistemazione delle strade della zona. Tuttavia, la mancanza di un centro di culto nelle vicinanze spinse gli abitanti di Capodichino a richiedere la costruzione di una nuova chiesa, data la scomodità nel raggiungere le altre chiese distanti, specialmente durante i periodi invernali caratterizzati da fango e pioggia.
La costruzione della Chiesa dell'Immacolata Concezione iniziò grazie all'iniziativa del Comune di Napoli e dei fedeli. L'inaugurazione avvenne il 2 e 3 agosto 1857 con la solenne posa della prima pietra. Questo momento significativo fu immortalato dal pittore Salvatore Fergola, al servizio della casa Borbone, in uno splendido quadro custodito oggi al Museo di San Martino. Una copia dell'originale è esposta nella sagrestia della Chiesa.
La benedizione della prima pietra avvenne per delega dal cardinale Sisto Riario Sforza, arcivescovo di Napoli, e da Monsignore Don Pietro Naselli, Arcivescovo di Leocosi (Nicosia) e Cappellano Maggiore. Durante la cerimonia furono utilizzati una cazzuola d'oro, un bacile d'argento e un martello, e il tutto fu calato nelle fondamenta da Carlo Maria, Conte dell'Aquila, fratello del re Luigi.
La costruzione della Chiesa procedette lentamente a causa di eventi imprevisti, come la morte del re Ferdinando, la sconfitta di Francesco II, l'arrivo di Garibaldi e l'unificazione dell'Italia sotto la dinastia sabauda. Tuttavia, la Chiesa fu completata nel 1862 e affidata alle cure di Don Pasquale De Ciutiis.
La Cappella di San Michele e la Chiesa dell'Immacolata Concezione sono testimonianze tangibili di fede, storia e perseveranza, radicate nei cuori dei fedeli di Napoli.
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