Una domenica di inizio estate si è trasformata in tragedia sulla spiaggia del lido Palma Rey, in via Marina di Varcaturo, al confine tra Napoli e Caserta, dove un giovane di 18 anni, Nicola Mirti, è morto dopo essere stato accoltellato al torace nel corso di una lite con un coetaneo. L’episodio è avvenuto intorno alle 13.15 dell’8 giugno, sotto gli occhi di numerosi bagnanti. Il ragazzo è deceduto poco dopo l’arrivo all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Sul caso indaga la Polizia di Stato, che ha sottoposto a fermo il presunto aggressore nelle ore successive all’accoltellamento.
Secondo una prima ricostruzione fornita dagli inquirenti, Nicola Mirti si trovava in spiaggia con un gruppo di amici. L’aggressione sarebbe avvenuta in seguito a un alterco con un giovane che il 18enne conosceva già. Le cause della lite non sono ancora del tutto chiare, ma vengono al momento definite “futili” dalle fonti investigative. Durante la discussione, il presunto responsabile avrebbe estratto un coltello, colpendo Nicola con due fendenti al torace, di cui uno all’altezza dello stomaco.
I presenti hanno subito allertato i soccorsi. Un’ambulanza privata, in transito nei pressi del lido, è stata fermata per prestare i primi interventi d’urgenza. Il giovane è stato quindi trasportato all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove è arrivato in condizioni critiche. I tentativi dei sanitari non sono riusciti a salvargli la vita: il decesso è stato dichiarato poco dopo le 14. La notizia è stata confermata anche dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”, che ha riportato quanto accaduto in tempo reale, mentre sul posto si radunavano i familiari del ragazzo, tra cui la madre, residente nel quartiere Marianella.
Gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Questura di Caserta, sono intervenuti immediatamente sia al lido Palma Rey che presso l’ospedale di Pozzuoli. Gli investigatori del Commissariato di Castel Volturno hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona e raccolto testimonianze tra i bagnanti. In base a questi elementi, un giovane è stato individuato come presunto responsabile dell’omicidio e sottoposto a fermo poche ore dopo l’episodio. Non sono ancora state rese note ulteriori informazioni ufficiali sull’identità del fermato.
Stando a quanto emerso finora, l’incontro tra la vittima e l’aggressore potrebbe essere stato casuale, ma legato a rapporti pregressi non pacifici. La lite sarebbe degenerata rapidamente, fino all’uso dell’arma. Al momento, la Procura di Napoli sta valutando l’accusa di omicidio volontario e non esclude aggravanti, tra cui la possibile premeditazione e l’uso di un coltello in un luogo affollato come una spiaggia pubblica.
Nicola Mirti era originario di Mugnano di Napoli e si era recato in spiaggia per trascorrere una giornata con gli amici. Le testimonianze raccolte descrivono una dinamica repentina: il ragazzo sarebbe stato raggiunto da due coltellate al petto, accasciandosi a terra pochi istanti dopo. Gli amici presenti hanno tentato di soccorrerlo e lo hanno accompagnato in ambulanza fino al pronto soccorso, dove però il giovane è deceduto a causa delle gravi lesioni riportate.
Il lido, particolarmente frequentato in una delle prime domeniche di caldo, è stato teatro di scene di panico tra i bagnanti, alcuni dei quali hanno assistito direttamente alla lite e alla successiva aggressione. L’intervento delle forze dell’ordine ha consentito di riportare l’ordine in breve tempo, mentre la zona veniva isolata per i rilievi del caso.
La vicenda ha suscitato reazioni anche in ambito istituzionale. Tra le dichiarazioni pubbliche, quella del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha espresso preoccupazione per l’ennesimo episodio di violenza tra giovani e ha chiesto che venga fatta piena luce sulla dinamica dei fatti, auspicando tempi rapidi per l’individuazione delle responsabilità.
Le indagini sono tuttora in corso e si concentrano sulla ricostruzione esatta dell’accaduto, con l’obiettivo di accertare ogni dettaglio utile a comprendere le ragioni che hanno portato alla morte del giovane. Le autorità stanno anche verificando se l’arma utilizzata fosse già in possesso dell’aggressore al momento dell’arrivo in spiaggia o se sia stata reperita in altro modo, circostanza che potrebbe incidere sulla qualificazione del reato.
Il fatto ha riacceso il dibattito sulla diffusione delle armi bianche tra i giovani e sull’aumento degli episodi di violenza, anche in luoghi pubblici e affollati. Resta, intanto, la tragedia di una vita spezzata prematuramente, e il dolore di una comunità che si interroga sulle ragioni di un gesto così estremo. Nicola Mirti aveva diciotto anni. La sua morte è oggi al centro di un’indagine che cerca risposte, in un contesto segnato da sgomento e domande ancora senza risposta.