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Foto tratta da ilnorcino.eu |
Più che un'eccellenza culinaria, quella di cui sto per parlare può essere considerata come una vera e propria leggenda. Il salame di Secondigliano era uno dei piatti tipici del nostro quartiere e diversi secoli fa, esattamente nel Seicento, ne costituiva uno degli autentici fiori all'occhiello.
La storia del salame di Secondigliano può essere direttamente collegata a quella del cosiddetto Casale dei Centenari, del quale ho già parlato un paio di mesi fa. All'interno del territorio corrispondente al nostro amato quartiere, esisteva un macello capace di rifornire l'intera città di Napoli. Ed era proprio qui che veniva prodotto questa meravigliosa pietanza.
Il salame nasceva dalla macellazione delle carni, derivanti da un fervido allevamento di maiali che era una delle principali fonti di sussistenza dei cittadini secondiglianesi nell'epoca seicentesca. Eppure, col passare del tempo, la ricetta di questo salume è andata perdendosi ed oggi non sembra essercene più alcuna traccia. Ciò che si sa è che il suo sapore era estremamente piccante e che la sua esistenza è testimoniata da numerose guide gastronomiche risalenti proprio a quei periodi.
Ad oggi cosa ci rimane di questa primizia? Praticamente nulla. Eppure, se si fa una rapida ricerca, tra i prodotti disponibili in un ristorante-macelleria di Avezzano, in Abruzzo, si può trovare il cosiddetto Salame tipo Secondigliano. Che sia una piccola traccia di una storia ultra-secolare? Può darsi. Sembra paradossale, tuttavia, che un prodotto di questo genere si trovi in un locale distante circa 200 chilometri rispetto alle sue origini.
La dicitura salame di Secondigliano ricordo di averla letta anni fa in
RispondiEliminaFrancia, se non erro a Montpelier,
ricordo ancora lo stupore di allora.
Wow! Fantastico :)
EliminaSentivo parjare di questo salame da bambino quasi come qualcosa di mitico.forse questa tradizione si era trasferita ai. Paesi limitrofi,Casavatore Arzano etc.
RispondiEliminaL' ultimo a produrre il salame di secondigliano è stato Angeloantonio Stornaiuolo, che fino al dopo guerra l'ha prodotto ed esportato. Ho la medaglia di merito che gli fu consegnata in Francia per il miglior prodotto tra gli insaccati.
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