Il Comune di Bacoli ha recentemente disposto la chiusura del celebre locale Nabilah, una decisione che ha scosso l'intera area flegrea. L'ordinanza numero 1947 dell'11 ottobre scorso, firmata dal sindaco Josi Gerardo Della Ragione, non si limita a bloccare l'attività del noto locale, ma ordina anche la demolizione delle opere abusive realizzate su un'area demaniale. Le strutture contestate, tra cui pedane e tensostrutture per oltre 400 mq, sarebbero state erette senza le necessarie autorizzazioni edilizie. Il provvedimento prevede, oltre alla demolizione, il ripristino dello stato originale dei luoghi e la cessazione delle attività di bar e ristorante.
La notizia della chiusura ha rapidamente fatto il giro del web, vista l'importanza del locale Nabilah, rinomato per ospitare eventi mondani e anche iniziative benefiche. Solo il 7 settembre scorso, il locale aveva ospitato una serata di beneficenza, durante la quale erano stati raccolti circa 30mila euro a favore della ricerca contro il cancro della Fondazione Melanoma Onlus. Tuttavia, la notorietà del locale non è bastata a salvarlo dalla stretta dell'amministrazione locale, impegnata in una battaglia contro gli abusi edilizi.
La risposta della società Arcadia srl, che gestisce il Nabilah, non si è fatta attendere. Attraverso una nota stampa firmata dall'amministratore delegato Luca Iannuzzi, la società ha dichiarato che i provvedimenti del Comune si basano su presupposti errati e che saranno chiariti nelle sedi competenti. La società ha inoltre sottolineato la volontà di instaurare un dialogo costruttivo con l'amministrazione comunale, riservandosi però il diritto di ricorrere alla giustizia amministrativa in caso di mancato ascolto delle proprie istanze. Nella nota si legge inoltre che la decisione del Comune sarebbe stata presa sulla base di una documentazione insufficiente, e che le opere contestate rappresentano solo una minima parte del complesso, il 7% dell'intera struttura, realizzate tra il 2016 e il 2017. Proprio per queste ragioni, la società potrebbe fare ricorso al TAR.
Il sindaco Della Ragione, da parte sua, ha difeso la decisione del Comune, affermando che la chiusura del Nabilah rappresenta solo uno dei primi passi di un percorso più ampio volto a restituire alla collettività le aree pubbliche occupate illegalmente. Attraverso i social media, il sindaco ha spiegato che non si poteva più tollerare l'abuso sistematico delle spiagge e delle aree demaniali come se fossero proprietà private, aggiungendo che tali comportamenti danneggiano non solo il territorio, ma anche gli imprenditori che rispettano le regole. Il primo cittadino ha espresso la volontà di accogliere gli investitori che operano nella legalità, ma ha ribadito con fermezza che chi non rispetta le norme non sarà più tollerato.
La decisione del Comune ha diviso l'opinione pubblica. Da un lato, molti cittadini hanno espresso appoggio per l'azione del sindaco, considerandola un necessario intervento per proteggere il territorio e i beni pubblici. Dall'altro lato, alcuni si sono schierati dalla parte del Nabilah, sottolineando il valore del locale per l'economia e per il turismo locale. Il locale, infatti, ha rappresentato per anni un punto di riferimento non solo per la movida, ma anche per eventi culturali e sociali di grande risonanza.
La vicenda del Nabilah si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro l’abusivismo edilizio che interessa molte aree della costa flegrea. Il sindaco Della Ragione ha già avviato operazioni simili in altre zone di Bacoli, tra cui Miseno e la Spiaggia Romana, con l'obiettivo di mettere fine a una "cultura padronale" che per troppo tempo ha caratterizzato la gestione del patrimonio pubblico. Secondo il primo cittadino, il processo sarà lungo e complesso, ma l'amministrazione è determinata a proseguire in questa direzione, anche affrontando ostacoli significativi.
Nel frattempo, la chiusura del Nabilah lascia un vuoto nel panorama locale e pone una serie di interrogativi sul futuro del locale e sulla gestione delle aree demaniali. Il ricorso al TAR da parte della società che gestisce il locale potrebbe allungare i tempi della vicenda, lasciando incerta la sorte di una delle strutture più iconiche della zona. Tuttavia, per il Comune di Bacoli, questa è una battaglia di principio, un segnale forte contro gli abusi edilizi e a favore del rispetto delle regole e del territorio.
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